Una giornata alla scoperta dei Nativi Digitali
… che non sono una nuova e sconosciuta tribù dell’Amazzonia, ma le generazioni nate con il computer nella culla, quelli che, tanto per capirci, sanno chiamare la mamma via cellulare senza ancora saper parlare.
Sul tema delle generazioni digitali – gironzolando qui e là scopro che si chiamano anche millenial o DN (acronimo di Digital Native) – venerdì scorso si è tenuto un convegno alla Bicocca (una delle sedi dell’Università Statale di Milano).
Finalmente dopo tanto tempo una mattina intensa, di grande soddisfazione mentale, che mi ha vista fare equilibrismi logici saltando tra le forme espressive dei DN e le proposte di adattamento dei DI – gli immigrati digitali, quelli che le tecnologie neanche a saperne o che ci sono costretti perché il mondo ormai gira così.
Nuovi paradigmi di insegnamento per docenti e modelli educativi per genitori. E un libro: Digital kids. Come i bambini usano i computer e come potrebbero usarlo genitori e insegnanti.
Ormai sono rapita… :)
Che siano benvenuti i nuovi stimoli. Per ripartire alla grande a volte basta poco ;)
Alla prossima!
10 novembre 2008
6 novembre 2008
Cosa vuoi avere?
Quando sei in stallo e non sai come uscirne
“Ora quando sento le persone chiedere: ‘Cosa dovrei fare?’ suggerisco loro di reimpostare la questione e di domandarsi : ‘Cos’è che voglio?’.
Invece di focalizzarsi sulla confusione generata dal fatto di avere di fronte due alternative (o più), concentrati su quanto vorresti avere – in termini di sensazione ultima che vuoi provare – cedendo al tuo bisogno di sapere esattamente come puoi arrivarci in questo momento.
Invece di farti bloccare da questioni specifiche, cerca di immaginare il tipo di sensazione che vorresti provare. Considera i tuoi problemi e cerca di individuare il risultato che ti stai sforzando di raggiungere”.
Carole Adrienne, Lo scopo della tua vita, Tea, 1998, p. 163
Ha funzionato. E continua a farlo.
Anche al lavoro :)
“Ora quando sento le persone chiedere: ‘Cosa dovrei fare?’ suggerisco loro di reimpostare la questione e di domandarsi : ‘Cos’è che voglio?’.
Invece di focalizzarsi sulla confusione generata dal fatto di avere di fronte due alternative (o più), concentrati su quanto vorresti avere – in termini di sensazione ultima che vuoi provare – cedendo al tuo bisogno di sapere esattamente come puoi arrivarci in questo momento.
Invece di farti bloccare da questioni specifiche, cerca di immaginare il tipo di sensazione che vorresti provare. Considera i tuoi problemi e cerca di individuare il risultato che ti stai sforzando di raggiungere”.
Carole Adrienne, Lo scopo della tua vita, Tea, 1998, p. 163
Ha funzionato. E continua a farlo.
Anche al lavoro :)
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