31 luglio 2012

Cos'è un'infodump?


Infodump (contrazione di information dump) è un termine che si usa in letteratura per indicare un eccesso di informazioni nella stesura di un discorso diretto.
In particolare, si ha infodump quando l'autore inserisce nella conversazione delle informazioni, di cui i personaggi sono necessariamente al corrente, al solo scopo di informare il lettore.
Questo tipo di errore rende il dialogo artificioso e inverosimile oltre che fastidioso per chi legge.

Ecco un esempio (in corsivo) tratto da Un cadavere di troppo di Ellis Peters:
" Un chiodo a quattro punte? - fece eco Cadfael sbalordito - Su un sentiero nel bosco, lontano da qualsiasi campo di battaglia? E che ci stava a fare su un sentiero in mezzo a un bosco una simile trappola da guerra, inventata soltanto per ostacolare l'avanzata di soldati a cavallo e fatta in modo che una punta rimanga sempre rivolta verso l'alto, così da piantarsi negli zoccoli degli animali?".

10 luglio 2012

Che libro scelgo? Come evitare i trucchi degli editori e leggere felici e contenti.


Non sempre si hanno le idee chiare su cosa leggere. Non sempre si vuole scomodare i social del caso o gli amici lettori. Ci sono giorni in cui si sente il bisogno di tornare alle origini: si entra in libreria per curiosare e lasciarsi ispirare.
Se si è fortunati, si trova qualche libraio vecchia scuola, una persona un po’ psicologa, che capisce i tuoi gusti con un solo sguardo e ti consiglia sempre il libro giusto.
Ma non sempre si può (o si vuole) un contatto così diretto, quasi “intimo”, e si cerca una libreria più grande, uno store più anonimo in cui perdersi senza pensieri.

Ecco allora che le trappole del marketing, sempre in agguato, trovano via libera approfittando della guardia abbassata. E ci si ritrova fuori dal negozio con un libro orribile che non avremmo mai voluto prendere, tra rimorsi e sensi di colpa.

Qualche stratagemma per evitare acquisti sbagliati può quindi essere utile.

- Copertina: è il primo “biglietto da visita” del libro, il più immediato non solo perché esterno, ma perché l’immagine è la prima cosa che l’occhio percepisce, a prescindere dalla nostra volontà.
Naturale quindi che le case editrici diano molta importanza alla scelta della copertina. La copertina ha un unico scopo: attirare l’attenzione. Che poi la scelta sia più o meno riuscita questo è un altro discorso, ma l’obbiettivo da raggiungere è quello. Quindi:

Regola numero 1: diffidate delle copertine.

Guardatele, godetele, criticatele, ma non fidatevi, mai!
Di solito quello che la copertina dice non lo dice la storia. Le copertine più belle spesso sono quelle dei libri meno attraenti. A volte vale invece il discorso inverso: una copertina scialba per un libro altrettanto insipido. Quindi attenzione sempre e comunque.

- Recensione: detta anche sinossi, è il breve riassunto del contenuto del libro. Può trovarsi sulla quarta di copertina (il retro del volume) o sui risvolti interni, ma può anche non esserci.

Questo è il “secondo biglietto da visita”, il livello 2 della comunicazione. Anche in questo caso va fatta molta attenzione: le recensioni non sono mai quello che sembrano, ormai sono sempre più sottomesse alle regole del mercato. Da oggettiva descrizione a strumento di manipolazione. Scopo apparente è quello di raccontarvi la trama nei punti essenziali, scopo reale è quello di farvi acquistare il libro.
Ci sono descrizioni scritte da persone che nemmeno lo hanno letto il libro, che se ne sono fatti un’idea leggendo in rete pareri altrui: qualche modifica qui e là e “oplà!”, il testo è pronto.
In altri casi sono raffinate opere di seduzione: dicono tutto senza dire nulla.
E credetemi, non è una questione di spazio nella pagina, ma una precisa scelta editoriale. Fate la prova: quante volte quello che leggete nella sinossi corrisponde alle aspettative? Per farvi un’idea vi basta prendere un volume un po’ datato, di venti o trent'anni fa, e fare il confronto con una versione più recente della stessa opera.

Regola numero 2: diffidate, almeno in linea generale, anche delle sinossi.

Leggetele, valutatele, ma sempre con il beneficio del dubbio. Non fermatevi. Cercate di farvi una vostra opinione, a prescindere da quella che qualcuno vi serve bella e pronta.

Ecco altri elementi per poter scegliere più consapevolmente.

- Indice e pagine di prova sono un ulteriore elemento di valutazione.
Una volta letta la sinossi è bene accertarsi del contenuto del libro. L’indice è un buon punto di partenza: vi fa capire se l’argomento trattato corrisponde al taglio che desiderate o, nel caso non abbiate idee precedenti, se vi può piacere il modo in cui sono trattati gli argomenti.
Poi potete passare a leggere qualche pagina qua e là per vedere se anche lo stile è di vostro gradimento.
Nel caso delle opere di narrativa l’indice spesso dice ben poco: saltate direttamente alla lettura di prova.

Regola numero 3: approfondite i contenuti tramite l’indice e la lettura di alcune pagine del libro.

- Edizione e ristampa non sono la stessa cosa. Elemento molto importante ma conosciuto da pochi.
L’edizione è la pubblicazione dell’opera. Ci possono essere una o più edizioni, ma l’elemento chiave delle edizioni successive è una revisione, un aggiornamento o comunque una modifica sostanziale rispetto all’edizione precedente.
Esempio pratico: un autore pubblica la sua opera nel 1980. A distanza di qualche anno si rende conto che alcuni contenuti non sono più validi e vuole aggiornarli. Modifica quindi la prima edizione e fa ristampare una seconda edizione, rivista e corretta. La seconda edizione è, in percentuali variabili, sempre diversa dalla prima.

La ristampa invece è tutt’altra faccenda: si tratta della stampa di nuove copie dell’ultima edizione pubblicata.
Esempio pratico: un autore pubblica un’opera che in poco tempo va a ruba; le librerie non hanno più copie a disposizione e chiedono all’editore la ristampa di altri volumi. I nuovi volumi sono assolutamente identici ai primi, non è stato modificato nulla.
Lo stesso vale per autori deceduti, per esempio uno scrittore degli anni Trenta o Quaranta, un evergreen come potrebbe essere Agatha Christie, che viene ristampata periodicamente. Una volta consolidata l’edizione (e la traduzione) si ristampano solo le copie, cambiando la copertina a discrezione dell’editore (di solito dopo un certo numero di anni).

Regola numero 4: le edizioni successive alla prima sono sempre diverse dalla precedente, la ristampa è identica all’ultima edizione pubblicata.

Quindi, quando avete in mano un libro, chiedetevi a quale anno risale l’ultima edizione, perché magari è la stessa che avete visto nella libreria della nonna.

- Scheda editoriale: sono le informazioni che vi permettono di sapere qualcosa di più sull’opera. Si trovano sul retro del frontespizio (la prima o la terza pagina bianca dopo la copertina) e sono un elemento molto prezioso.
Riportano il copyright con i dati dell’opera originale (titolo, autore, anno di pubblicazione della prima edizione, eventuali edizioni successive, casa editrice e altro), seguiti da quelli dell’opera italiana se si tratta di originale straniero (tutte le edizioni italiane disponibili, l’anno di pubblicazione e la casa editrice di ciascuna, edizioni successive, ristampe, traduttori).
Questi dati sono importantissimi per capire quando realmente è stata scritta l’opera originale e quando è stata pubblicata in Italia se straniera. Può capitare infatti che l’opera originale sia, per esempio, degli anni Sessanta, ma che sia stata pubblicata in Italia solo da pochi anni o che ne sia stata fatta una recente ristampa: si pensa quindi di avere in mano un libro attuale che invece ha più di mezzo secolo. Prima di acquistarlo è bene sapere cosa ci si troverà a leggere.

Regola numero 5: la scheda editoriale è una preziosa fonte di informazioni.

- Margini, spaziature e corpo del testo. Mettiamola così: se c’è troppo bianco, troppe spaziature o un font troppo grande è una fregatura.
In editoria ci sono dei valori standard, adottati da tutte le case editrici, in merito a margini, spaziature e corpo del testo. Sono valori che possono essere modificati con una certa elasticità, ma sempre entro certi limiti, altrimenti, in mancanza di una motivazione valida (per esempio estetica se si tratta di un libro d’arte), nascondono una manovra manipolatoria, tipicamente troppo poco testo per farne un volume intero e conseguente allargamento delle dimensioni.
I margini sono gli spazi bianchi intorno al testo: ci sono diverse misure che variano in base alla casa editrice, alla collana, all’edizione. Margini troppo ristretti rendono difficile la lettura (l’occhio ha bisogno di spazio bianco e compito dell’editore è anche trovare il giusto equilibrio tra parti scritte e parti bianche), quindi rispetto a qualche anno fa i margini si sono ampliati. Tuttavia si mantengono sempre entro certi valori (confrontate i margini di qualche libro quando ne avrete occasione e capirete).
Le spaziature sono gli spazi tra una riga e l’altra o tra un paragrafo e l’altro. Anche queste hanno un valore standard che predilige spazi poco compressi per una lettura più agevole.
Il font è il carattere di stampa, che ha un suo stile e una sua misura. I caratteri sono dei più vari, ma in genere quelli adottati sono sempre gli stessi (anche qui vi basta prendere una decina di libri e confrontarli). Ormai si tende a evitare font troppo piccoli (sebbene si trovino ancora alcuni editori che comprimono in una pagina centinaia di piccolissime parole) e si adotta una dimensione standard, aumentata di poco nei libri per l’infanzia.

Regola numero 6: se un libro si discosta dalle dimensioni standard senza un motivo preciso chiedetevi perché.

Di solito è una questione di “misure”: l’editore vuole (o deve) pubblicare un’opera, il cui contenuto è però troppo poco per i canoni standard di un libro (pubblicare un libro con un esiguo numero di pagine ha costi troppo alti per l’editore; anche nel numero di pagine ci sono quindi degli standard, al di sotto dei quali non è produttivo andare).
Così adotta un trucco: aumentando margini, spaziatura e corpo del testo in proporzioni variabili aumenta anche il numero delle pagine. E giustifica un prezzo al cliente oggettivamente troppo alto per quello che il libro vale.

A questo punto siete pronti per scegliere il vostro libro per l’estate, con un po’ di consapevolezza in più.

Buona lettura e buone vacanze a tutti!