4 dicembre 2012

Gita turistica... in libreria


In Feltrinelli per commissioni.
Ho abbastanza fretta, oggi non posso trattenermi il tempo che vorrei, mi impongo di ritirare il libro ordinato e di uscire.
Poi ci ripenso.
Trovo un compromesso: un giro veloce tra i banchi con le offerte, un salto al piano superiore, una visita mirata ai reparti che mi interessano.
Sento una voce. Racconta. Penso tra me: "Acc!! Giorno di conferenza". No, non ne ho voglia. Tanta gente, troppa.
La folla mi toglie il silenzioso e tranquillo piacere dello stare tra i libri. La pace quasi claustrale è interrotta.
Mancano pochi scalini e già penso a come svicolare veloce per evitare l'orda barbarica: ho già in mente il percorso tra le sale, dove sostare, dove nascondermi, dove evitare il rumore.

Ma non posso fare a meno di ascoltare. Un parte di me è attenta e vigile e capta qualche parola.
Rallento. Ascolto meglio.
Guardo il pubblico: ragazzini. Medie? Sì forze terza.
Guardo la guida. Ha il cartellino del personale.
Inizio a capire. Mi do tempo e gironzolo tra gli scaffali. Continuo il mio programma. Ma a portata di orecchio. Ascolto e mi lascio coinvolgere.
Una puntatina alle altre sale, la voce si allontana, ormai sono arrivata in fondo, non si sentono più le parole, solo un brusio in lontatanza.
Finisco il mio giro, ritorno nella penultima sala, la voce si avvicina. Sta facendo un tragitto preciso, con tappe prestabilite. La sento andare e venire come un'onda che si infrange sulla spiaggia e poi si ritira.
Acolto ancora. Mi piace. Mi scopro a sorridere per quello che dice.
Il mio tempo è finito. Mentalmente ringrazio e scendo rapida le scale. Peccato! Sarei rimasta ad ascoltare.

Idea originale. Una visita guidata. Come nei musei o alle mostre. Ma in libreria.
La guida spiegava, con competenza, raccontava non di quadri o di stili, ma di libri, di generi letterari, di collocazione negli scaffali. Aggiungeva curiosità, in modo intelligente e brillante. Sapeva trattare con un pubblico giovane, lo stimolava.
E ascoltandola ho imparato anch'io qualcosa di nuovo.

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