1 febbraio 2017

Accogliere il cambiamento: come Ikea ha trasformato in punto di forza una tendenza “nata dal basso”.


La notizia è recente: Ikea ha deciso di realizzare mobili personalizzabili a partire dal 2018.
Dato un modello base, grazie all'aggiunta di accessori e componenti, sarà possibile trasformarlo a piacimento (entro certi limiti però), avvicindandolo ancora di più alle proprie esigenze e ai propri gusti estetici.
Una strategia già di per sé creativa, in linea con la filosofia dell'azienda.
Ma l'elemento di valore è un altro.

Per capirlo bisogna parlare della tendenza chiamata Ikea haking che da qualche tempo si è diffusa tra gli appassionati del bricolage (o DIY, all'anglosassone, acronimo di Do It Yourself, fai-da-te) e non solo: ci si dedicano infatti anche architetti particolarmente estrosi.
Il concetto è semplice: preso un mobile Ikea (ma anche una tenda, un lenzuolo, un tappeto), lo si personalizza secondo i propri gusti, a volte riutilizzandolo per realizzare oggetti completamente diversi.
L'idea nasce dalla voglia di avere un mobile più vicino ai propri gusti e che rifletta il proprio stile senza rinunciare alla praticità e all'accessibilità di un prodotto Ikea.
È una tendenza molto diffusa, come si diceva, e di gran moda.

E Ikea che fa? Invece di combatterla o ignorarla, la accoglie e “la fa sua”, per così dire, trasformando un potenziale punto debole in un punto di forza. La fa talmente sua che quasi ribalta la situazione: il creative leader di Ikea James Futcher ha detto al Wall Street Journal: "le persone intervengono spontaneamente in maniera originale sui nostri mobili, e abbiamo deciso di incoraggiarle".

Ecco la mossa vincente del colosso svedese. Il valore di un'azienda si vede anche da quanto sa adeguarsi al cambiamento.

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