"Il gioco, insomma, è il motore dell’evoluzione umana; Jane McGonigal pone spesso l’accento su come lo stato mentale della persona immersa nel mondo ludico sia più ottimista, concentrato e pronto alla sperimentazione rispetto alle altre attività quotidiane.
Chi gioca è più tollerante al fallimento, perché riesce a rielaborare in modo positivo i feedback che derivano dal non essere riusciti a portare a termine un compito, ma soprattutto riesce a mantenere un particolare tipo di stress positivo (eustress) perché genera quella concentrazione e quella spinta all’azione che molto spesso manca nelle attività di routine.
Uno stato mentale ideale per riuscire a completare con successo compiti anche molto complessi."
L'articolo completo di Federico Fasce su Apogeonline.
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