"Oggi viviamo in ambienti bui che devono essere illuminati artificialmente per molte ore del giorno. Siamo costretti a passare la maggior parte del nostro tempo lontano dal benefico influsso della luce solare, in ambienti chiusi (edifici, auto, mezzi pubblici). Siamo sottoposti a una sorta di "inquinamento luminoso" , dato dal forte impiego della luce artificiale che, oltretutto, sfalsa i ritmi naturali notte/giorno, influendo sui livelli ormonali.
Studi condotti [...] da importanti istituti di ricerca sull'influenza dei diversi tipi di illuminazione su microrganismi, piante e animali, hanno portato alla conclusione che l'illuminazione artificiale utilizzata non permette un armonioso e normale sviluppo, perché priva della gamma benefica degli ultravioletti (la luce influisce su molti processi vitali , quali quelli metabolici, sulle ghiandole endocrine e sulla sintesi enzimatica".
Isabella Romanello, Il colore: espressione e funzione, Milano, Hoepli, 2002, p. 68
Sull'argomento sono stati scritti fiumi di inchiostro e non comincio nemmeno a citare gli studi più importanti e gli sviluppi più recenti.
Ho solo voluto dare un imput, lanciare una sfida di consapevolezza in più.
Ah dimenticavo: le soluzioni ovviamente sono varie e dipendono non solo dagli orientamenti personali, ma anche dalla disponibilità economica e dall'ampiezza del campo d'azione (in certi uffici è impensabile solo pensare di poter cambiare una lapadina o aprire una tenda, in altri invece un'adeguata illuminazione naturale e/o artificiale è quasi una banalità).
In ogni caso, per chi fosse interessato esistono in commercio delle lampade che emettono una luce artificiale molto simile a quella solare. Si tratta di lampade impiegate con successo anche nella cura di malattie depressive.
E se poi in ufficio non si riesce a spuntarla... si può sempre partire dal proprio ambiente domestico.
5 marzo 2008
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