Quando elasticità mentale e realtà si scontrano.
Ovvero quando ciò che ti tocca gestire quotidianamente fa a botte con i tuoi bisogni, la tua etica, le tue idee...
Quando vorresti fare la cozza e chiuderti ermeticamente dentro la tua corazza, quando vorresti che proprio oggi andasse tutto liscio e che per una volta fossero gli altri a prendersi cura di te, a sorreggere il mondo al tuo posto...
Ma è proprio quando sei arrabbiata, quando urli a tutti i tuoi diritti invece di offrirli come un dato di fatto, quando batti i piedi perché vuoi attenzione, perché te la meriti, sai di meritartela, quando sei elastica come il granito, quando tutto il tuo essere tende spasmodicamente all'autoaffermazione... allora è il momento di mettere in pratica il "paradosso dello sciatore"
ParadossalMente
Spiego per chi non sa sciare, non gli piace, non gli importa un fico secco di imparare, non l'ha mai fatto e se l'ha fatto non lo rifarà più.
Il paradosso dello sciatore consiste in questo: sugli sci, per non cadere rovinosamente e trasformarsi in una valanga umana, bisogna spostare il peso a valle (sì proprio a valle) e non a monte come suggerirebbe la logica.
Sugli sci la logica non funziona: provare per credere!
È solo spostando correttamente il peso a valle che le forze sono in equilibrio e si ha il costante e perfetto controllo degli sci, velocità e direzione comprese.
In ufficio è la stessa cosa: secondo il principio di esho funi (unicità di vita e ambiente) più sei contratto e meno risultati ottieni.
So che è difficile, quasi illogico, ma è così, è una legge, come la legge di gravità (che a ben guardare se non la si conosce può generare quantomeno confusione: perché la Terra non casca sul Sole ma un libro ti casca sul piede?).
Paradossi scientifici a parte, è bene ricordare (parlo prima di tutto a me stessa) che elasticità non necessariamente implica sottomissione o totale e passiva accettazione.
Significa solo saper vedere le cose dal lato giusto, che in genere è proprio quello che non sappiamo trovare perché cementificati nella nostra corazza.
29 febbraio 2008
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